Mi chiamo Anna e sono una pattinatrice di 15 anni.
Ho conosciuto Massimo Binelli quando ne avevo 11: soffrivo per il Morbo di Osgood-Schlatter bilaterale, patologia legata alla crescita molto dolorosa. Non volevo rinunciare al mio sport e, mentre piangevo dal dolore e facevo fatica addirittura a salire le scale, continuavo a fare gare e cercavo dentro di me ogni giorno una motivazione importante per continuare.

Mia madre trovò il libro di Massimo in una libreria del centro e ogni sera iniziò a leggermi “una pillola” di “Atleta Vincente”, libro che mi ha accompagnato per diverso tempo e che mi ha aiutato molto a “non mollare”. Fu talmente utile che consigliammo il libro anche ad altre pattinatrici.

A 13 anni feci uno stage di pattinaggio lontano da casa, come ero abituata a fare dall’età di 6 anni, ma questa volta fu diverso: nel tentativo spasmodico di raggiungere i miei obiettivi, andai talmente in ansia che mia madre venne a prendermi e mi portò a casa di corsa. Il giorno dopo feci il primo colloquio con Massimo, che fin da subito mi tranquillizzò, trattandomi con sincerità e dandomi dei tempi (precisi) di recupero della fiducia in me stessa e di raggiungimento dei miei obiettivi.

Ed eccomi qui, ad oggi, con i vecchi obiettivi raggiunti e con i nuovi già in mente da discutere con Massimo nel corso della prossima sessione. Per il momento mi sento un’Atleta Vincente, ma soprattutto ho conquistato quella fiducia nelle mie capacità che mi aiuterà a diventare un’adulta forte e decisa.