Mi chiamo Maria Varricchio e pratico tiro a segno. So benissimo che purtroppo non è uno sport abbastanza diffuso in Italia, ma per me è tutta la mia vita. Ho iniziato a praticarlo nel 2011, a soli 12 anni, e da quel giorno la mia vita è cambiata.

All’inizio era tutto perfetto, vincevo le gare ed ero molto spensierata, però piano piano le cose diventavano sempre più serie. Tre anni fa, al Campionato Italiano mi sono classificata al quarto posto, dunque da quel giorno, nonostante fossi ancora piccola, la Nazionale italiana iniziò a notarmi e da lì non passava un solo giorno in cui non ci pensavo.

Due anni fa, poi, sempre ai Campionati Italiani, la gara andò male ed ero quasi decisa a smettere per la troppa delusione. Quando però stavo per comunicarlo agli altri, arrivò una notizia inaspettata… Ero finalmente stata convocata al mio primo raduno con la Nazionale italiana!

Da quel momento, ho partecipato a ben quattro gare internazionali e perfino ai Campionati Europei; tutto andava bene, nonostante spesso mi facevo condizionare dai giudizi negativi. Arrivò il giorno del Campionato Italiano, mi preparai tutta l’estate per questa competizione, però l’ansia e la paura di deludere gli altri mi stavano distruggendo inconsapevolmente.

Tutto quell’anno avevo vissuto con la paura che il mio sogno, tanto desiderato, potesse svenire nel nulla per un solo passo falso da un momento all’altro; e così fu. Le gare andarono male e conseguentemente mi comunicarono che non sarei stata convocata per un po’ di tempo. Piansi ogni giorno per un mese intero, il solo ricordo mi faceva scendere le lacrime e non c’era una sola gara che andasse bene.

Mio padre però, vedendomi stare continuamente male, fece delle ricerche su Internet e venne a conoscenza dell’allenamento mentale. Scaricò varie informazioni sull’argomento, ma all’inizio ero abbastanza scettica, non credevo molto che mi potesse aiutare a superare quel momento, e dunque lasciai perdere.

Un giorno però mi ricordai che mio padre mi aveva parlato di un certo Massimo Binelli, il quale spiegava l’allenamento mentale e le strategie di gara attraverso dei video su YouTube, così, prima di una gara molto importante, decisi di consultarne qualcuno. Un video tirava l’altro, dunque decisi di mettere in pratica qualcosa di quello che avevo imparato durante la gara.

Fu un successo, arrivai prima e l’unica persona che volevo ringraziare in quel momento eri tu! Da quando ho iniziato a vedere le tue sessioni di allenamento la mia vita è cambiata, ma soprattutto la mia mente. Potrebbe sembrare strano, ma per me tu sei il mio “eroe”.

Nessuno era mai riuscito a farmi riflettere sull’aspetto mentale dell’allenamento e solo adesso capisco quanto sia fondamentale nella vita di un atleta. Facendo parte del progetto Atleta Vincente, mi sento anche io un vero e proprio Atleta Vincente, anche perché ho notato fin da subito un cambiamento in me stessa.

Adesso non mi spaventa più niente, il giudizio delle persone non mi tange e la paura di affrontare una gara non prende più il sopravvento su di me, bensì l’unica certezza che sento dentro è che questo cammino mi porterà verso il successo.

Sono davvero fiduciosa di raggiungere tutti gli obiettivi che mi sono posta e sono certa che con il tuo aiuto sarà davvero più semplice.

Esprimerti a parole la mia immensa gratitudine sarebbe impossibile, ma voglio solo dirti GRAZIE con tutto il cuore!

_________

Napoli, Universiadi 2019: Maria Varricchio vince il bronzo nella pistola ad aria compressa da 10 metri e si racconta in questa intervista pubblicata l’11 luglio su Anteprima24.it.